GLOSSARIO

Barra di stato: Elemento con informazioni relative al programma corrente. La barra di stato è generalmente situata nella parte inferiore di una finestra. Non tutte le finestre dispongono di una barra di stato. In Dinamico notifica le operazioni in corso (fatturazione, contabilizzazione, ecc.), inoltre vengono visualizzate al suo interno le descrizioni dei campi selezionati o i tasti di scelta rapida collegati (F3, F4, F5,…).

Campo: si definisce CAMPO un settore od area di una struttura di ordine superiore (Ad esempio, in una scheda anagrafica, in un CAMPO vi sarà il nome, in un altro CAMPO il cognome e cosi via), in altre parole è una suddivisione del record costituito da caratteri e contenente una singola informazione.

I singoli dati di ciascuna scheda sono contenuti in singoli CAMPI, e le varie schede (se più di una) sono strutturate in maniera analoga tra loro (stessi CAMPI con contenuti diversi). E’ possibile che certi CAMPI accettino solo determinati tipi di dati (solo numeri, solo date, solo lettere) o che consentano solamente di scegliere un valore in una lista di possibilità.

Campo di tipo “memo”: accoglie dati di tipo memo, contenenti cioè fino ad un massimo di circa 65.000 caratteri (per andare a capo tenere premuto il tasto CTRL ).

Casella combinata: combina la funzionalità di casella di testo con la possibilità di scegliere il testo della casella da un elenco cliccando sulla freccia a fianco della casella. La stessa funzione di “apertura della tendina” si ottiene con la pressione del tasto funzione F4

Codice Alfanumerico: un testo o un codice alfanumerico può contenere una qualsiasi lettera dell’alfabeto, indifferentemente maiuscole e/o minuscole (A…Z) e qualsiasi cifra (da 0 a 9). Potrà contenere anche i più usuali caratteri di interpunzione: punto, virgola , segni di operazione, underscore (trattino in basso), ma quali siano accettabili dipende spesso dal contesto in cui si sta lavorando.

Alcune cose da tenere presenti:

  • Gli apici ( ‘ )( ad esempio non sono accettati nei codici (di Articoli, Anagrafiche …)
  • I caratteri \ /: * ? < > | non devono essere usati nei codici Articoli se si gestiscono le immagini associate agli articoli.
  • Sempre per gli Articoli, se si desidera stamparne i bar code o si prevede di farlo in futuro si consiglia di controllare i caratteri validi per il tipo di bar code che si intende usare.
  • Non usare come codice il solo “0” (zero) in nessun caso.

Coordinate Bancarie Italiane

Coordinate bancarie: è un termine generico utilizzato per indicare quei codici o quelle diciture che permettono di identificare un rapporto di conto corrente esistente presso un istituto bancario. Uno dei documenti più chiari per visualizzare i movimenti di conto corrente identificati con le coordinate bancarie è il conto scalare.

Solitamente per identificare in maniera univoca un conto in essere presso una qualunque banca sono necessarie due informazioni: la banca stessa (gruppo bancario e filiale) e il numero di conto corrente. Tuttavia data la scarsa praticità di riferire i nomi delle banche e la difficoltà di immagazzinare tali informazioni nei sistemi informatici, sono stati creati una serie di codici identificativi.

A partire dal 1º gennaio 2008, il codice IBAN (International Bank Account Number), ossia la codifica internazionale che identifica ciascun conto bancario utilizzato per i pagamenti transfrontalieri, viene utilizzato anche per i pagamenti eseguiti in Italia, al posto delle tradizionali coordinate bancarie (codici ABI e CAB e numero di conto corrente). Il cambiamento è legato all’istituzione dell’Area unica dei pagamenti in euro (SEPA): un’area geografica che comprende i Paesi della zona euro più Svizzera, Islanda, Danimarca e Gran Bretagna, dove è possibile utilizzare la moneta unica europea per i pagamenti elettronici.

Numero di conto corrente: è un codice alfanumerico composto da dodici caratteri che identifica il conto corrente presso la filiale. Eventuali trattini (“-“) o barre (“/”) possono tranquillamente essere omessi nella formulazione dei codici nazionali o internazionali. Nel caso il codice sia più corto di 12 caratteri, può essere preceduto da una serie di zeri.

Codice Abi: Il codice ABI (Associazione Bancaria Italiana) è un numero composto da cinque cifre e rappresenta l’istituto di credito. Ogni banca possiede un codice ABI che viene assegnato proprio dall’Associazione bancaria italiana.

Codice Cab: Il codice CAB (Codice di Avviamento Bancario) è un numero composto da cinque cifre e rappresenta l’agenzia o specifica filiale dell’istituto di credito identificato dal codice ABI. Con l’accoppiata ABI e CAB quindi si può già facilmente identificare la banca dove risiede il conto corrente. Può prevedere una sesta cifra (codice di controllo o codice efficienza sportello).

BBAN: Il codice BBAN (Basic Bank Account Number) è un codice composto da non meno di 13 caratteri che identifica la coordinata bancaria nazionale. È definito per ogni nazione europea dalla rispettiva banca centrale con il solo vincolo di contenere al suo interno una serie di caratteri in grado di identificare la banca alla quale ci si riferisce. In Italia il BBAN è lungo 23 caratteri ed è composto da:

  • CIN (1 carattere)
  • ABI (5 cifre)
  • CAB (5 cifre)
  • Numero di conto (12 caratteri alfanumerici eventualmente preceduti da zeri nel caso il numero di caratteri sia inferiore a 12)

Per le altre nazioni europee il formato può variare.

Coordinate Bancarie Internazionali

BIC/SWIFT: Il BIC (Bank Identifier Code) è un codice (codice SWIFT: Worldwide Interbank Financial Telecommunication) utilizzato nei pagamenti internazionali per identificare la Banca del beneficiario secondo lo standard ISO 9362; è disponibile praticamente per quasi tutte le banche del mondo e può essere formato da 8 o da 11 caratteri alfanumerici. Esso è utilizzato insieme al codice IBAN per trasferimenti di denaro mediante bonifico internazionale.

CODICE IBAN: Il codice IBAN (International Bank Account Number) è definito a livello internazionale e consiste in:

  • 2 lettere rappresentanti la Nazione (IT per l’Italia)
  • 2 cifre di controllo o CIN Europeo
  • il codice BBAN nazionale.

Quindi per l’Italia il codice IBAN è lungo 27 caratteri. L’IBAN è dedotto dal numero di conto corrente interno della banca e identifica univocamente un conto corrente a livello mondiale.

Quindi partendo dagli esempi BBAN e IBAN qui sopra si ottiene il codice IBAN: IT02 L123 4512 3451 2345 6789 012

Dal 1º gennaio 2008 l’uso dell’IBAN è diventato obbligatorio per i bonifici nazionali (in sostituzione delle coordinate bancarie ABI, CAB e numero di conto) e per quelli diretti nell’area SEPA.

I bonifici disposti senza indicazione del codice IBAN sono stati accettati fino al 1º giugno 2008 senza ulteriori costi. I bonifici privi di codice IBAN presentano ora tempi di esecuzione e costi maggiori.

Form o maschera: viene definito FORM un modulo interattivo, solitamente da compilare in linea, per accedere a determinati servizi o funzioni (ad esempio l’anagrafica clienti).

Maschera pop-up: maschera aperta sopra alle altre in primo piano rendendo impossibile utilizzare le altre maschere fino alla chiusura della stessa. Solitamente viene usata questo tipo di maschera per rendere più sicuro il completamento di dati non compromettendo il lavoro lasciato in background. Per esempio richiamando in fase di compilazione di un ddt, premendo il pulsante F5 dal codice cliente, un’anagrafica cliente per modificare un dato dell’indirizzo, sarà impossibile proseguire con il documento fino quando non si conferma la chiusura della maschera anagrafica.

Menù: elenco di opzioni tra cui poter scegliere. Il menù principale di Dinamico contiene le voci “Archivi, Ordini, Documenti…”

Menù a tendina: menù a discesa verticale contenete voci o altri menù (in Dinamico il menù a tendina è presente nella schermata principale e contraddistingue i moduli del programma: archivi, ordini, documenti, magazzino, listini, contabilità e strumenti). Il menù a tendina è anche quello che si apre nelle caselle combinate e visualizza i primi valori dell’elenco.

Monoutenza: condizione di lavoro in cui i dati possono essere gestiti da un solo operatore.

Multiutenza: condizione di lavoro, possibile solo con i sistemi di rete, per la quale i dati sono accessibili a più operatori, anche contemporaneamente, mediante collegamento tra terminali ed una unità centrale (server).

Mouse: il MOUSE e’ un dispositivo di input tramite il quale si possono impartire istruzioni al computer. Spostando il MOUSE su una superficie, si fa rotolare una apposita pallina di gomma che questo contiene. A sua volta la pallina trasmette il movimento a due ruote: una rileva il movimento orizzontale e l’ altra quello verticale. (Ora esistono anche i mouse senza rotellina…)

Record: si usa definire RECORD un insieme omogeneo di campi di dati, ad esempio nella maschera dell’ Anagrafica clienti l’insieme della ragione sociale, del nome, cognome, via, città, telefono, partita iva e così via formano un RECORD anagrafico.

Report: oggetto di database di Microsoft Access che presenta informazioni formattate ed organizzate in base alle specifiche fornite dall’utente. Esempi di REPORT sono i riepiloghi delle vendite, gli elenchi telefonici, le etichette postali, tutti i documenti stampati (DDT, Fatture)…

Tasto tab: tasto della tabulazione, permette di spostarsi da un campo all’altro. Tenendo premuto contemporaneamente il tasto “Shift”/“Maiusc” e il tasto “Tab” lo spostamento avviene in ordine inverso.

 

 

Tasto CTRL: Control (“controllo” in inglese), spesso abbreviato in Ctrl, è il nome del tasto, presente sulla tastiera dei computer, contrassegnato da Ctrl.

In una tastiera italiana “standard IT a 107 tasti” sono presenti due di questi tasti: quello in basso a sinistra (Ctrl sinistro) si trova sotto il tasto maiuscolo (⇧ Shift) di sinistra, e a sinistra del tasto Alt di sinistra Alt; quello più a destra (Ctrl destro) si trova sotto il tasto maiuscolo (⇧ Shift) di destra e poco a sinistra rispetto alle frecce direzionali.

Tasti funzione: tasti della tastiera che vanno da F1 a F12. All’interno del programma Dinamico possono richiamare alcune funzioni come ad esempio la ricerca con F3 o la calcolatrice con F9.

Nota: Ogni programma possiede alcune terminologie specifiche e altre generiche. In Windows, Word, Excel esiste un apposito capitolo “Glossario” dove sono spiegati molti termini usati comunemente da tutti i programmi.

Versione Software: il numero di versione software è composto da 3 serie di numeri separati da punteggiatura (con questa disposizione x.xx.xxxx dove x è un numero da 0 a 9)

Primo numero (x): Indica il numero di versione del motore front-end gestionale (attualmente è a 1 non essendo variata completamente nel corso degli anni la tecnologia utilizzata per lo sviluppo delle maschere)

Secondo numero (xx): indica il numero di release software di riferimento. Il cambio di questo numero quindi all’incrementarsi della versione il gestionale contiene grosse novità funzionali e operative. Ad ogni cambio di numero di release, quindi per esempio al passaggio dalla 1.11 alla 1.12, il software necessita di una nuova licenza per poter funzionare correttamente. Questo permette di limitare l’aggiornamento delle release ai soli utilizzatori che hanno sottoscritto un contratto di aggiornamento/assistenza con l’azienda rivenditrice del pacchetto software.

Terzo numero (xxxx): indica numero di patches o bug fix a cui si è arrivati per la versione corrente. Per non variare spesso il numero di release a volte vengono aggiunte nuove funzionalità incrementando il numero bug fix senza toccare il numero di release. Tutti hanno diritto all’aggiornamento correttivo della versione in uso, quindi se un utilizzatore compra la versione 1.12.0001 avrà diritto a tutte le versione successive della 1.12 ma non della 1.13.

Successivamente sarà spiegato come installare e aggiornare il software.

Versione Dati: essendo Dinamico Enterprise un software client/server è necessario distinguere la versione del programma da quella dei dati: quest’ultima infatti, identificata con un numero univoco progressivo viene incrementata di uno ad ogni aggiunta o modifica alla struttura del database. Esiste un’utility che permette di aggiornare i dati in modo automatico verificando le versioni mancanti. All’avvio del programma client la versione dei dati del database in uso viene verificata con quella necessaria in modo da segnalare all’utente anche meno esperto che versioni diverse sono incompatibili.

Il numero di versione è indicato a lato nella descrizione della barra principale tra parentesi “(dati v. 209) “

Versione Beta: beta è una versione di prova del software non definitivo, già testato dai nostri sviluppatori, che viene messo a disposizione anche dei meno esperti, confidando proprio nelle loro azioni imprevedibili che potrebbero portare alla luce nuovi bug o incompatibilità del software stesso.

Più precisamente il beta testing (o beta-verifica) è una fase di prova e collaudo di un software non ancora pubblicato, con lo scopo di trovare eventuali errori (bug). Questa operazione può essere svolta da professionisti specializzati, oppure, molto spesso, da semplici amatori, chiamati beta tester. La loro importanza è legata, oltre al test dei sistemi operativi, anche ai programmi minori poiché tendono a comportarsi diversamente in base all’hardware su cui girano, per cui conviene avere la possibilità di provarli su più hardware differenti.

Con la diffusione di Internet si è diffuso il beta testing da parte di utenti non professionisti (in genere, gli stessi che userebbero il software una volta completo). La distribuzione della versione beta del software può essere ristretta ad un piccolo numero di persone oppure accessibile a tutti, a seconda dei casi.

Gli utenti ricevono il software senza alcuna garanzia (anzi, con la garanzia che ci sarà qualcosa che non va) e segnalano al produttore i difetti incontrati. Ciò facilita molto il lavoro del produttore, perché molti bug sono difficili da scoprire e si rivelano solo in casi particolari, ed è più facile che essi vengano a galla quando le persone che provano il software sono migliaia. La ricerca di beta tester su Internet, tuttavia, non risulta affatto facile dato che spesso per testare un programma si necessita di conoscenze informatiche e di programmazione non comuni all’utente medio.

Va sottolineato che generalmente con “versione beta” si intende un software potenzialmente instabile e soprattutto con una scadenza nell’utilizzo essendo rilasciato gratuitamente; sarebbe buona norma non fondare i propri sistemi di lavoro su software in versione beta, o almeno passare alla versione completa e stabile appena è disponibile. Però anche gli utenti che collaudano il software ne hanno un vantaggio, perché non di rado le versioni beta sono abbastanza funzionanti da fare tutto ciò che gli utenti desideravano dal software completo, e possono così ottenere il programma in anticipo.

Alla fine del beta testing, il programma è considerato completo e distribuibile. Si parlerà quindi, a questo punto, di versione build. Se si tratta di software commerciale, non è detto che i beta tester ricevano una copia gratuita del software.

Se si trovano errori dopo la commercializzazione, il produttore pubblica patch o nel caso di molti errori, un service pack.

! Attenzione: la versione beta del dinamico Enterprise ha limitazione di tempo causando il blocco del software al raggiungimento della scadenza.

 

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